Le orecchie ad ansa, conosciute più popolarmente con la definizione di "orecchie a sventola" rappresentano indiscutibilmente l'inestetismo più frequente ed il motivo principale per cui un paziente si rivolge ad un chirurgo plastico per richiedere un'otoplastica. Si tratta di una leggera malformazione congenita in cui il padiglione auricolare va a formare con la testa un angolo uguale o superiore a 30° con il risultato che tale sporgenza risulta poco armonica sotto il profilo estetico.
Più esattamente un'otoplastica è una procedura chirurgica che consente di rimodellare e di riposizionare gli orecchi ed è quindi utilizzabile sia per riequilibrare l'angolazione delle orecchie a sventola sia per correggere altri difetti che possono presentarsi, come anomalie della plicatura dell'elice, lobi troppo grandi, troppo piccoli o troppo allungati. L'otoplastica trova spazio anche nell'ambito della chirurgia plastica in interventi ricostruttivi in seguito a ferite od asportazioni invalidanti.
L'intervento è veloce, di facile realizzazione e non particolarmente invasivo; le incisioni vengono praticate lungo il solco retroauricolare, posizione che rende le cicatrici praticamente invisibili, dal quale il chirurgo plastico ha accesso alla cartilagine che può essere incisa e modellata per raggiungere gli obiettivi estetici concordati con il paziente.
Se non intervengono complicazioni l'otoplastica è un intervento che si volge in regime di day hospital con il paziente sedato ed in anestesia locale; non è doloroso e il bendaggio a turbante che viene messo a fine operazione può essere tolto dopo un paio di giorni.
L'otoplastica è forse l'unico intervento di chirurgia plastica che viene regolarmente eseguito anche sui bambini in età scolare. Si considera infatti che agire precocemente contribuisca a contenere i disagi psicologici che possono nascere in seguito a scherzi e dileggiamenti da parte dei compagni e degli amici. I bambini affrontano solitamente l'intervento senza traumi perché non sentono dolore, nel giro di qualche ora tornano nel calore e nell'intimità della loro casa e dopo una settimana possono tranquillamente riprendere l'attività scolastica.